lunedì 1 giugno 2015

Un caso controverso...


 Ho provato davvero, per un momento, a scrivere questo post con un elegante distacco: tralasciando amarezza e triviali rancori del caso...
Purtroppo però non ci sono riuscita, e per parlarvi di questo lavoro mi vedo costretta a introdurvi in questa faccenda controversa...


Quest'inverno, sono stata scelta per illustrare la copertina di un libro di poesie dal titolo Magic Dreams, di George L. Buk.
Ho accolto questa commissione con enorme piacere, anche perchè era la prima volta che avevo l'occasione di illustrare la copertina di un libro!

Finito il disegno mi sono messa alla ricerca di un cosiddetto "blu fantastico" per dipingere questo cielo attraversato dal piccolo pilota col suo aeroplanino di carta e la sua luna-palloncino; e devo ammettere di essermi innamorata dell' effetto ottenuto dopo i numerosi tentativi!

E' forse anche per questo che sono rimasta molto delusa, quando a fine lavoro mi è stato chiesto di sostiutire lo sfondo...con un colore azzurro "piatto" e "digitale", eliminando la texture cui avevo così amorevolmente (e manualmente) lavorato, e che a mio parere conferiva al disegno intensità e carattere!

Lo ammetto: mi addolorava che l' adorato "blu fantastico" non avesse fatto breccia nel cuore dei committenti quanto nel mio...ma la mia perplessità maggiore era che gli elementi dell'illustrazione (la luna, il bambino, l'aeroplanino), così pittorici, non si sarebbero mai fusi in maniera armoniosa ed omogenea semplicemente copincollandoli su di uno sfondo digitale e piatto, come mi veniva chiesto!

Nonostante io non vada fiera del mio rapporto ancora piuttosto medievaleggiante con la colorazione e l'illustrazione digitale, persevero romanticamente nell' utilizzare tecniche tradizionali anche per la maggiore confidenza che ho con esse.
L'illustrazione è stata infatti dipinta con tecnica mista: acrilici, matite colorate, collage.

Ho cercato però di soddisfare tutte le richieste dei miei committenti, cui ho infine fornito le immagini dei soggetti scontornati come richiesto; e stavo per cominciare lavorare di malavaoglia a questo nuovo, più asettico sfondo, quando mi è stato proposto di vendere l'illustrazione "così com'è", causa gli ormai strettissimi tempi di consegna; lasciando alla comittenza l'onere di eventuali modifiche di sfondo e di grafica.

Così ho accettato.
Un pò perchè l'escalation di incomprensioni alla fine di un lavoro che mi aveva comunque impegnata per due settimane stava cominciando ad esasperarmi seriamente; un pò intimorita dall' ipotesi, pure palesatami per quanto assurda, di perdere la commissione (a lavoro ormai già finito).

Ho accettato certo con troppa ingenuità o stanchezza o buonafede...perchè quando ho poi chiesto di vedere la copertina finita, ho dovuto constatare amaramente che il mio lavoro era andato completamente perduto: non solo era stato modificato lo sfondo, ma l'intera colorazione era stata rifatta, e solo le linee del mio disegno erano state (grosso modo) mantenute, con un risultato che (come potete vedere) è quanto mai lontano dal mio stile!

Quando ho fatto presente ai committenti la mia delusione immane, mi è stato risposto che la mia illustrazione era purtroppo "più come un quadro", e che "le copertine oggi sono così"...

Che dire?! Sono davvero dispiaciuta per l'esito di questa storia, soprattutto perchè avrei voluto che la prima pubblicazione a mio nome fosse un lavoro di cui andassi fiera e orgogliosa; ma anche perchè, se la volontà dei committenti mi fosse stata meglio chiarita fin dall'inizio, avrei potuto ottenere risultati quantomeno analoghi ai loro desideri nella metà della metà del tempo...

Sono comunque molto contenta di poter condividere con voi questa tavola, che ho amato molto nella sua pura e originaria e sognante versione!

E' bene infine chiarire che nel libro attualmente in vendita, sono menzionata come "disegnatrice", mentre compare alla voce "illustratore" lo pseudonimo utilizzato dall' autore: George L. Buk...

Immagino che a questo punto sia giusto, o comunque meglio, così.



giovedì 28 maggio 2015

Scusate il ritardo



"In un luogo lontano, nascosto tra rovi e cespugli, sorge un piccolo regno dove vivono fate e elfi.
Ogni cosa in quel luogo, è molto, molto piccola..."


Per chi di voi non frequenti bambini sotto i cinque anni, stiamo parlando de "Il piccolo regno di Ben e Holly".



Ben e Holly sono questi due: un elfo e una principessa delle fate, che sono tanto amici, e che i miei nipotini adorati hanno magistralmente interpretato in occasione del gioioso Carnevale (si, lo so che Carnevale è passato da un pò: di qui il simpaticissimo titolo del post! ).
Quella che vedete in foto è la bacchetta magica di Holly, realizzata in cartapesta e dipinta con colori acrilici, per Viola.
Sono molto soddisfatta del risultato (non posso dire lo stesso della foto), pur avendo successivamente constatato con una certa apprensione che se scagliata contro il capo di un bambino, la bacchetta può rivelarsi un'arma contundente di rara eccellenza.

Usare la cartapesta mi ha affascinata sempre: si ha per davvero la sensazione di poter creare di tutto, e a partire da elementi così comuni e poveri!
Insomma è un materiale dalle potenzialità enormi, con cui mi piacerebbe sperimentare di più in futuro!

E' fondamentale ricordare, ai fini di questo post, che la reazione di Viola, alla vista della suddetta bacchetta è stata un entusiasta "E' ugualeee!"
amabilmente seguito da uno scettico "Ma perchè non parla?"

Ebbene si, mi pare di capire che la bacchetta vera ineteragisca in qualche modo con smorfiette e piccoli suoni (oltre a poter effettuare vere magie, si capisce...); ma per quello suppongo che i giornali con cui fare la cartapesta debbano essere magici, tipo il legno usato per costruire Pinocchio, e lì la reperibilità dei materiali ridiventa un problema!

Se ve lo steste chiedendo, superato quest' attimo di smarrimento, Viola ha accettato di buon grado il mutismo sfacciato della sua bacchetta, e adesso vive comunque felice e contenta.
                                                                                                                                       Fine